Castello e Convento di S. Domenico – S. Giorgio Morgeto (RC)
Lo svilupparsi nel tempo dell’impianto urbano di San Giorgio Morgeto (RC) ha prodotto un’immagine consolidata di borgo medievale che facilmente si identifica, per chi lo osserva da lontano, dalle emergenze architettoniche del Castello e del Convento.
Il Castello ed il Convento hanno assolto una funzione primaria nella definizione del paesaggio, non solo per le loro qualità architettoniche espressive, ma anche e soprattutto perché intorno ad essi si è costituito un tessuto edilizio e lo sviluppo urbanistico del nucleo antico è strettamente connesso alla linea di collegamento di questi insediamenti.
La finalità principale degli interventi previsti sul Castello, oltre che la conservazione del monumento, è quella di garantire la fruibilità dello stesso in sicurezza, mentre quello che si vuole realizzare con gli interventi sull’ex Convento di San Domenico è recuperare per quanto possibile quanto di originario rimasto, eliminando, per quanto possibile, quegli interventi realizzati in maniera impropria.
La scelta operativa conseguente nel progetto è di conservare, nella maggior misura possibile i materiali e le tecniche costruttive ancora esistenti (conservazione dell’integrità materiale), per non cancellare i valori culturali rimasti, anche stratificati, insiti nell’organismo architettonico, garantendo la trasmissione al futuro di quanto più possibile è testimonianza autentica ed originale, nonostante i diversi rimaneggiamenti ne hanno compromesso l’integrità originaria. Le nuove soluzioni proposte non vanno ad interferire con i materiali esistenti (ricerca della massima compatibilità ove possibile) in quanto si prevedono interventi conservativi. L’uso dei materiali, utilizzati per un’adeguato restauro, vengono valorizzati da un’attenzione particolare per le lavorazioni.
I criteri di progetto adottati si basano, dunque, sui due aspetti essenziali del restauro: la conservazione dell’integrità materiale (nella sua efficienza di uso che ne deriva), e la protezione dei contenuti culturali anche per garantirne la loro trasmissione al futuro. Le soluzioni del progetto si concentrano sui valori culturali, da riconoscere nella loro stratificazione storica e da considerare nel loro valore estetico e da reinterpretare attraverso una attenta lettura critica per giungere ad un progetto di valorizzazione ed esaltazione di quei valori, attualizzati nella vita reale del nostro tempo. In questo senso, l’orientamento teorico di base del progetto richiama i principi del restauro critico di Cesare Brandi: “il restauro è una presa di coscienza nei confronti dell’opera d’arte – non si può azionare in diretta continuità con il passato, ma deve esserne un’interpretazione, un giudizio critico capace di offrirne una lettura. Il restauro non è un ritorno nel tempo verso un’età passata dell’opera, ma un intervento che deve rendere leggibile l’opera, nelle sue stratificazioni successive”.